Cerca nel blog

domenica 7 aprile 2013

FIOM: Per dare voce ai lavoratori

di Federica Genovese


La FIOM (Federazione Italiana Operai Metalmeccanici) organizza la manifestazione a favore dei lavoratori.




Alle 9 in Piazza Arbarello per arrivare alle 11 fin sotto il Palazzo della Regione, in Piazza Castello. Sarà questo il percorso che seguirà il corteo di protesta indetto dalla Fiom per il 9 aprile, alla quale parteciperanno i rappresentati di alcune aziende in crisi e alcuni delegati della Fiat. Oggetto della manifestazione sarà, ancora una volta, il diritto al lavoro riferito alle norme stabilite dal contratto dei lavoratori.
Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom, ha dichiarato e sottolineato la loro completa e perenne opposizione al licenziamento dei dipendenti e non elude ancora una volta a chiedere alle istituzioni politiche di interessarsi e applicarsi per i gravi problemi dei lavoratori e di quelle migliaia di persone che ormai sono disoccupate.
Si combatte ancora perchè si intervenga nella tutela del lavoro, del lavoratore e del reddito, per il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga e i contratti di solidarietà, che permetterebbero al cittadino disoccupato di provvedere almeno ai suoi bisogni primari, che, dato il periodo di crisi, si fanno sempre più gravi da soddisfare.
La Federazione Italiana Operai Metalmeccanici, aderente alla CGIL e che da anni si batte anche per la tutela dei lavoratori nel campo della metallurgia, ha svolto un'indagine statistica riguardo al mercato del lavoro in Italia negli ultimi quattro anni, che ha fornito dati poco rassicuranti. Considerando la situazione di 406 aziende campione, il 31,7% di queste sono state dichiarate fallite, e il numero dei lavoratori è calato da 56.125 a 42.000.

Corea del Nord: gli analisti si interrogano

di Ludovica Antonioli 


"We are trying to turn the volume down” (“stiamo cercando di tenere il volume basso”) ha detto qualche giorno fa un ufficiale del Dipartimento della Difesa Americana: “noi accusiamo i nordcoreani di alzare continuamente la tensione, ora siamo preoccupati di non fare lo stesso". Aumenta l’attrito tra Stati Uniti d’America e Corea del Nord rispetto alla notizia citata dall'agenzia Yhonap."La Corea del Nord ha recentemente caricato due missili a medio raggio su una rampa di lancio e li ha nascost in un luogo sconosciuto della costa orientale”. Ad alimentare la tensione contribuisce anche il messaggio del regime rivolto alle ambasciate straniere, che sono state invitate a tenersi pronte a lasciare il paese in caso di necessità. Tuttavia la Casa Bianca afferma di non essere stupita da questo comportamento e Mosca afferma che “ci sono elementi familiari “e dunque non intende spostare il personale diplomatico. Gli analisti continuano a pronunciarsi riguardo la condotta di Pyongyang e molti sostengono che la Corea del Nord stia mettendo il mondo di fronte alla minaccia nucleare, vantando la capacità di sparare missili contro la base militare americana situata sull’isola di Guam, non perché voglia realmente una guerra né perché si proponga un sostanziale obiettivo politico, ma per testare le reazioni della comunità internazionale .Infatti non avrebbe le capacità per lanciare missili nucleari contro l’America e secondo James Hardy redattore per il Jane’s Defence Weekly i missili nel peggiore dei casi potrebbero raggiungere il Giappone.Altri invece sostengono che questo sia l’ultimo gesto di un paese alle prese con una grande difficoltà socio-economica ,nascosta dietro ad un’ideologia che ufficialmente condanna l’ingiusta distribuzione delle ricchezze .Non c’è traccia di alcun tipo di riforma e lo Stato continua a rimanere fedele al culto del predecessore e padre diKim Jong II. Non si conoscono le reali intenzioni di questo stato e queste dunque sono solo speculazioni.Non resta che aspettare.

Spotted, la nuova moda del web arriva anche in Italia

di Ilaria Dal Lago


Arriva anche tra i giovani italiani la nuova moda del web, le pagine “spotted”.
Le pagine “spotted” (che letteralmente significa “adocchiato”) sono delle pagine sui social network – più nello specifico Facebook – gestite da admin anonimi che pubblicano pensieri di utenti altrettanto anonimi.
La prima pagina spotted nasce a Londra nel 2010, quando degli studenti universitari decidono di aprire una pagina in cui possano commentare le ragazze dell’Università in modo anonimo. In un brevissimo lasso di tempo il sito ha raggiunto i 250mila utenti, ma non ha avuto lunga vita data la numerosa quantità di proteste che hanno portato alla sua chiusura.

Le pagine spotted, quindi, non sono altro che un nuovo modo per comunicare tra i giovani in modo anonimo, e si sono diffuse in Italia a partire da quest’anno. Queste pagine riguardano luoghi pubblici, come licei o università, o addirittura intere città.
A Torino si sono diffuse numerose pagine spotted, come quella che riguarda la Metro di Torino, o l’Università degli studi, persino il Liceo Classico Vittorio Alfieri, frequentato dalla redazione di Informati, ne ha una!
Una vera moda, insomma, che si basa semplicemente sull’anonimato; critiche, dichiarazioni d’amore, lamentele, si può leggere di tutto su una pagina spotted.

Un altro passo avanti dei social network o semplicemente una nuova dimostrazione che noi giovani siamo sempre meno in grado di comunicare tra noi? Ai posteri l’ardua sentenza.

sabato 6 aprile 2013

La Partita. Scambio di idee tra Renzi e Bersani e un governo ancora da formare.

di Maria Sbarbati.


Clima burrascoso in casa PD. Negli ultimi giorni il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, è tornato a far parlare di sé, invitando, inizialmente, a uscire dalla “sede vacante” e in tempi brevi, per, poi, ritornare più volte sulle sue parole; specificando, limando e correggendo. Il riferimento alla sede pontificia e alla recente nomina di Papa Francesco
non è casuale. Renzi ha infatti dichiarato: "Decidetevi, sono passati più di quaranta giorni dalle elezioni. Persino la Chiesa che non è un modello di speditezza è riuscita a organizzarsi velocemente. Con il sistema politico che abbiamo non abbiamo ancora capito chi ha vinto o perso le elezioni". Il sindaco insiste convinto che "Le soluzioni tecniche, se si vuole, si trovano, ma bisogna volerle e smettere di pensare ai destini dei leader politici, e pensare ai problemi del Paese".

Attaccato da Sinistra e invece approvato da Destra, rispetto all’invito ad allearsi con il PdL per il cosiddetto  patto col diavolo, oggi ha specificato: "Non so se la soluzione di un governo PD-PdL sia quella che davvero i dirigenti romani sceglieranno. Le alternative sono tre: governo PD-PdL, PD-M5S o elezioni. Il governo PD-M5S, Grillo non vuole; le elezioni mi sa che non le vogliono in tanti. Su un governo PD-PdL staremo a vedere". Esclude infine che da parte del Quirinale arrivi a lui il compito di formare un nuovo governo, nonostante un  sondaggio Swg realizzato in esclusiva per Agorà su Rai Tre,  assegnerebbe a un Pd guidato dal sindaco di Firenze il 36% dei voti: un risultato che realisticamente garantirebbe la maggioranza su centrodestra (28%) e Movimento 5 Stelle (26%), con uno scarto di circa 8 punti percentuali rispetto a quello guidato da Bersani.

A ribadire la non volontà del primo cittadino di Firenze di supplire all’attuale Presidente PD  c’è la reazione di Renzi e dei suoi fedelissimi al titolo con cui ieri è uscita L’Unità:
“No di Renzi al Governo Bersani”. Titolo considerato talmente inappropriato da spingere Matteo Richetti, fedelissimo di Renzi, a chiedere le dimissioni del direttore del quotidiano, Caludio Sardo.  Ripreso, però,  dal portavoce di Pierluigi Bersani, Stefano Di Traglia, in una replica su Twitter, ha porto le sue scuse, senza tuttavia ritrattare sulla gravità dell’attacco da parte del giornale.


Sembra dunque una partita tra renziani e bersaniani, ma in realtà resta da decidere il destino dell’Italia in una così delicata fase, e più voci si sono levate sostenendo che larga parte degli italiani pensa quello che Renzi ha sostanzialmente detto,  cioè di fare qualcosa, e soprattutto di farlo “adesso!” – per impiegare motti che già in passato sono stati propri dello sfidante di Bersani alle primarie.
La posta in gioco non sono, dunque, le tanto famigerate “poltrone”, ma il presente e il futuro del nostro Paese, al quale forse sarebbe davvero bene dare segnali più forti.


venerdì 5 aprile 2013

Da Lipsia all’Olimpo dell’Elettronica

di Andrea Sala


Paul Kalkbrenner, disc jockey tedesco di fama internazionale e attore, nasce a Lipsia nel 1977. La sua formazione e maturazione artistica si svolge però a Berlino, dove intraprende la sua carriera ai piatti già a metà degli anni ’90. Manifesta da subito una spiccata attitudine per generi musicali emergenti come l’elettronica, la techno e la trance, e a partire dal 1999 collabora con la nota casa discografica tedesca BpitchControl, per la quale produce tutti i suoi album (anche se dal 2011 ha fondato una casa discografica propria, la Paul Kalkbrenner Musik): nel 2001 esordisce con Superimpose e Zeit, nel 2004 lancia Self , nel 2005 Maximalive e nel 2006 Reworks.


Per quanto riguarda la sua carriera da attore, è da segnalare il ruolo da protagonista nella pellicola Berlin Calling, realizzata nel 2008 dal regista tedesco Hannes Stöhr, premiata, nel corso dello stesso anno,  al Locarno Film Festival e all’Amburgo Film Festival, e l’anno successivo al più prestigioso Berlino Film Festival. In più, Kalkbrenner realizza la colonna sonora del film (poi diventata un autentico album), contribuendo a rendere Berlin Calling un vero e proprio cult del suo genere; dall’album, collaborando insieme al fratello Fritz, trae nel 2009 il suo primo singolo, Sky and Sand, disco d’oro in Belgio e successo internazionale.





La sua carriera prosegue e, fra un concerto e l’altro, nel 2011 realizza – e produce – un nuovo album, Icke Wieder : un disco di dieci tracce in stile electro con una spolverata di techno, e con una direzione un po’ più minimale rispetto agli album precedenti.


Paul Kalkbrenner nel 2011 all’Oval Lingotto di Torino,  in occasione della presentazione di Icke Wieder

Nel 2012 Kalkbrenner pubblica poi il nuovo album, Guten Tag, un’ennesima prova della sua maestria tecnica: dimostra sempre come la sua sia una techno accessibile a tutti, non graffiante e non noiosa (nonostante i brani del disco siano 17). Kalkbrenner conquista: questa sua capacità lo distingue dagli altri e gli ha permesso di meritare nel 2012 la novantunesima posizione nel ranking mondiale nella classifica top 100.
Dall’inizio dell’anno, ma specialmente a partire da febbraio, Paul è stato impegnato in diverse occasioni per il Guten Tag Tour, nelle quali ha suonato con successo in quindici località europee diverse con ben 3 sold out (Parigi, Amsterdam e Berlino). Il suo soggiorno in Italia, il 22 Marzo a Fiera Milano e il 23 Marzo al Palalottomatica di Roma, è stato ben accolto dai suoi fan che lo hanno supportato calorosamente.

Fare techno senza scendere a compromessi e risultare contemporaneamente graditi alle masse per anni è affare molto difficile, ma Paul Kalkbrenner lo sa fare molto bene.


LINK UTILI:

giovedì 4 aprile 2013

JBT - Il mito

di Lorenzo Ricardi


A chi non sarà mai capitato mentre fa un giro per la propria città di incontrare un artista di strada mentre suona, canta, pratica attività di giocoleria o altro ancora. Queste persone in gergo vengono chiamate Busker e solitamente si esibiscono gratuitamente. Purtroppo gli artisti di strada sono in via di estinzione, forse per colpa della troppa burocrazia che sta alle spalle di queste organizzazioni. In alcuni casi infatti per potersi esibire c'è bisogno di una licenza, o un permesso del comune: bisogna rispettare un rigido regolamento e tuttavia non sono rare le sanzioni per disturbo della quiete e occupazione del suolo pubblico.
 Busker australiano
    Il ragazzo nella fotografia é John Butler. Nasce il 1 Aprile del '75 in California. Dopo essersi trasferito in Australia, la madre gli regala una Dobro del 1930. La sua carriera musicale comincia per le strade. Suona qualsiasi genere di strumento, prediligendo però gli strumenti a corde. Nelle vie di Perth il suo nome comincia ad esser conosciuto. John acquista una certa notorietà, proporzionale alle sue abilità.
La sua musica è apprezzata dagli australiani, tanto che decide di unirsi ad altri due ragazzi come lui e formare una band,  The John Butler Trio, composta da lui, Byron Luiters e Nicky Bomba.


the John Butler Trio 
JBT

I tre ragazzi riscuotono un immediato successo, pubblicando due album  nel biennio '98 - '00. Attraverso il passaparola, immagini, e video diffusi sul web si creano una piccola schiera di seguaci, ma il mito dei JBT fatica a farsi conoscere a livello mondiale.
 La musica di John è infatti decisamente di nicchia, è un genere underground, che non tutti apprezzano.
 Ma nel 2001 arriva la svolta per i tre giovani ragazzi: con la pubblicazione dell'album "Three" alcune radio cominciano a trasmetterlo, in particolare la radio alternativa "Triple J" che gli consente di scalare la classifica dell'emittente australiana ( l'equivalente di Rockit in Italia). Prendono parte a numerosi festival musicali, vincono nel 2001-2002 il disco di platino australiano. 
I "The John Butler Trio" contano oggi centinaia di migliaia di fan e ben 8 album pubblicati. 
I suoi tour purtroppo passano raramente per l'Italia, dove ahi me non troverebbero molti spettatori, preferendo quindi mete americane e ovviamente australiane. Ecco alcuni  tour dell'anno della band di strada. 

Informati in 3 continenti

Italia, USA, Francia, Russia, Germania, Regno Unito e Israele..
Felici di aver raggiunto ben 7 paesi!


Seguici anche su..
     
La Redazione di Informati