Le pagine “spotted” (che
letteralmente significa “adocchiato”) sono delle pagine sui social network –
più nello specifico Facebook – gestite da admin anonimi che pubblicano pensieri
di utenti altrettanto anonimi.
La prima pagina spotted nasce a
Londra nel 2010, quando degli studenti universitari decidono di aprire una
pagina in cui possano commentare le ragazze dell’Università in modo anonimo. In
un brevissimo lasso di tempo il sito ha raggiunto i 250mila utenti, ma non ha
avuto lunga vita data la numerosa quantità di proteste che hanno portato alla
sua chiusura.
Le pagine spotted, quindi, non sono
altro che un nuovo modo per comunicare tra i giovani in modo anonimo, e si sono
diffuse in Italia a partire da quest’anno. Queste pagine riguardano luoghi
pubblici, come licei o università, o addirittura intere città.
A Torino si sono diffuse numerose
pagine spotted, come quella che riguarda la Metro di Torino, o l’Università degli studi, persino il Liceo Classico Vittorio Alfieri, frequentato dalla
redazione di Informati, ne ha una!
Una vera moda, insomma, che si basa
semplicemente sull’anonimato; critiche, dichiarazioni d’amore, lamentele, si
può leggere di tutto su una pagina spotted.
Un altro passo avanti dei social
network o semplicemente una nuova dimostrazione che noi giovani siamo sempre
meno in grado di comunicare tra noi? Ai posteri l’ardua sentenza.
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